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In questa guida vediamo come scegliere un cardiofrequenzimetro professionale e segnaliamo quali sono i prezzi dei migliori prodotti sul mercato.
Dieta equilibrata, ambiente sano ed attività sportiva costante e controllata sono alla base di un ottimo stato di salute. Andare in bicicletta, correre, praticare scii di fondo, fare aerobica sono attività che mettono sotto sforzo il vostro cuore; monitorare la sua attività attraverso l’uso del cardiofrequenzimetro risulta molto importante.
Come Scegliere un Cardiofrequenzimetro
Il cardiofrequenzimetro è un semplice dispositivo ormai alla portata di tutti, che vi permette di monitorare istantaneamente la frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti che il vostro cuore compie in un minuto. Per lo sportivo, sia amatore che agonista, l’utilizzo di questo strumento è fondamentale perché gli permette di visualizzare in modo facile lo sforzo che il suo cuore sta compiendo durante l’allenamento. Attraverso una fascia toracica dotata di elettrodi, il cardiofrenzimetro trasferisce i segnali elettromagnetici ricevuti ad un orologio da polso digitale o nel caso del ciclista ad un display disposto sul manubrio, capaci entrambi di visualizzare i dati in forma numerica.
Questo dispositivo quindi è dotato di due elementi, un trasmettitore ed un ricevitore, rispettivamente la fascia toracica e il display da polso o da manubrio di bicletta. La prima, di forma ergonomica e alimentata da batterie che hanno un’autonomia di 2000-3000 ore , è costituita da una fascia dotata di un elastico di lunghezza regolabile che deve essere disposta senza stringerla troppo attorno al torace, a livello del margine inferiore del petto.
Per favorire la trasmissione elettromagnetica è necessario umidificare, con una soluzione salina del tipo liquido per lenti o saliva, gli elettrodi della fascia in modo da farla aderire bene alla pelle. Il secondo elemento alimentato anch’esso a batterie e dotato di un software di elaborazione degli impulsi , invece, va posto ad una distanza inferiore a 60 cm dagli elettrodi. Al termine dell’uso, gli elettrodi vanno asciugati accuratamente altrimenti ancora bagnati continuerebbero a trasmette segnali fino al consumo inutile delle batterie. Tra i migliori produttori di cardiofrequenzimetri abbiamo: Polar Italia, Oregon Scientific.
La creazione di questo dispositivo risale agli anni 70, quando un ingegnere elettronico Seppo Saynajakangas della Oulu University, ( Finlandia ), costruì un rudimentale cardiofrequenzimetro per monitorare e migliorare le prestazioni di una squadra di scii nordico. Al tempo lo strumento era molto ingombrante perché era costituito da cavo che collegava una fascia toracica dotata di elettrodi ad un apparecchio elettrico, molto simile alle apparecchiature per elettrocardiogrammi, capace di rilevare le contrazioni del cuore.
Dopo dieci anni, grazie all’utilizzo di un sistema a telemetria breve ( assenza di fili ), apparve sul mercato un cardiofrequenzimetro dalle dimensioni un po’ più ridotte e mobile perché aveva perso il collegamento del cavo al ricevitore. Da lì a qualche anno questo dispositivo, reso ancor più maneggevole e dai costi più bassi, apparve prima sul mercato americano e poi su quello europeo dove fu acquistato da molti atleti agonisti e non. In Italia l’utilizzo di questo strumento risale al 1984 con la preparazione atletica per il record dell’ora dello sportivo Francesco Moser. Grazie allo sviluppo dell’alta tecnologia, oggi disponiamo di modelli capaci di più funzioni, molto meno ingombranti, più facili da usare e dai costi accessibili alla maggior parte.
Oltre alla frequenza cardiaca,infatti, i nuovi modelli registrano altri dati essendo dotati di numerose altre funzioni quali, il contapassi, il misuratore di velocità, del consumo calorico e di ossigeno, l’altimetro, il misuratore del rilassamento cardiaco ( diastole ), del target zone ( limite entro il quale l’attività fisica è utile al nostro organismo ) ; parametri essenziali durante l’allenamento e durante la gara. I modelli più sofisticati permettono inoltre, di visualizzare queste informazioni sul PC in modo da poter elaborare dei grafici e delle statistiche per valutare la performance atletica. A volte però, tutte queste caratteristiche rendono il cardiofrequenzimetro di difficile utilizzo.
Sotto gli aspetti sopra analizzati il cardiofrequenzimetro risulta molto utile, ma molto spesso viene usato per scopi che non gli competono, quali ad esempio come indicatore di un buono stato di salute del cuore o per il dimagrimento. Un soggetto con patologie cardiache, infatti, non può affidarsi al solo uso del cardiofrequenzimetro, perché un cuore malato non deve essere messo sotto sforzo. Sarà il parere medico a decretare l’assenza o la presenza della patologia e quindi, la possibilità in base alla gravità, di fare attività sportiva correlata con controlli periodici e con l’assunzioni di farmaci idonei.
Quindi se il cardiofrequenzimetro non può essere usato come indicatore di salute, è meglio comunque vivere in un ambiente sano, avere un’alimentazione corretta (con pochi grassi ), in modo da prevenire malattie cardiovascolari correlate a disturbi metabolici, quali colesterolo in eccesso, ( LDL colesterolo cattivo ), il diabete, l’elevata pressione arteriosa. Per quanto riguarda il dimagrimento, ciò che si rivela realmente importante sono le calorie consumate che non hanno nessuna associazione con la frequenza cardiaca, perché non esiste una frequenza cardiaca che fa dimagrire di più.
Come numerose volte abbiamo già detto, ma certo non è dannoso ricordarlo nuovamente, che la frequenza cardiaca misura il numero di battiti che il nostro cuore compie in un minuto e che il cardiofrequenzimetro ha come prerogativa il calcolo di essa. Questo parametro è in stretta relazione con lo sforzo che il nostro cuore compie in qualsiasi attività, infatti, frequenza cardiaca e sforzo sono in un rapporto direttamente proporzionale perché quanto più è intenso lo sforzo tanto più aumenta la frequenza cardiaca; questa però può raggiungere dei valori soglia al di sopra dei quali non può salire, definendo quindi, un altro importantissimo parametro cioè quello della frequenza cardiaca massima. Sotto l’aspetto teorico quello che avviene nel software del display ricevitore si può esemplificare con delle formule molto importanti nello studio della fisiologia cardiaca.
FC = n° battiti x minuto
FC max = 220 – età del soggetto. ( formula dello studioso finlandese KORVOVEN ) Secondo quest’ultima formula, ad esempio, un soggetto di 20 anni avrà come frequenza cardiaca massima 200 battiti al minuto.
E’ stato notato che il dato teorico riscontrato non rispecchia quello reale, dal quale si discosta in una percentuale del 10-15 %, per cui lo stesso soggetto avrà realmente una frequenza cardiaca massima di 180-220 battiti al minuto. Di recente è stata elaborata una nuova formula (di Tanaka ) molto più precisa secondo cui: FC max = 208 – 0,7 x età. Quindi lo stesso soggetto di 20 anni secondo quest’ ultima formula avrà una frequenza cardiaca massima teorica uguale a 194 battiti al minuto.
Entrambe le formule portano a valori teorici molto simili a quelli reali per soggetti che hanno 40 anni, mentre per soggetti più giovani o più anziani abbiamo sempre un margine d’errore del 10-15%.
Un soggetto di 40 anni, infatti, avrà secondo le due formule i seguenti risultati:
FC max = 220 – 40 (età del soggetto ) = 180 ( formula di KORVOVEN ) FC max = 208 – 0,7 x 40 (età del soggetto ) = 180 Questo dato ci permette di valutare lo sforzo massimo che il nostro cuore può compiere, in modo da allenarsi adeguatamente al fine di non provocare danni al sistema cardiocircolatorio, importante motore del trasporto di sangue, di ossigeno e di nutrienti ai tessuti.
Dai dati teorici si può passare soprattutto in ambito atletico ad un test ,chiamato test di Conconi in cui si fa effettuare all’atleta un prova sottosforzo in modo da rilevare un rapporto direttamente proporzionale tra il consumo di ossigeno e lo sforzo durante l’attività per avviare un soddisfacente e mirato protocollo atletico. Le variabili ottenute da varie prove si analizzano secondo un grafico cartesiano che metterà in evidenza con una retta la resistenza dell’atleta.
Per un allenamento corretto sono qui di seguito elencate delle variabili secondo le quali bisognerebbe impostare il vostro cardiofrequenzimetro. Esaminerò per voi ogni variabile servendomi di alcune formule che riferirò al soggetto di 40 anni preso prima in esame definito con il nome di M40.
FREQUENZA DI SOGLIA ANAEROBICA
FC max – (7/8%), misura l’attivazione del sistema anaerobico lattacido. Tale frequenza dipende dal grado di allenamento dell’atleta e può essere sostenuta per un breve periodo dai 15 minuti ai 60 minuti. Frequenza di soglia aerobica ( M40 )= 180 – 14,4 = 165,6 per eccesso 166 battiti al minuto.
FREQUENZA DI FONDO VELOCE
FC max – (10/15%), misura la capacità dell’organismo di resistere al lattato prodotto senza accumularlo in circolo, anche questa variabile dipende dall’allenamento dell’atleta e quindi dalla sua capacità di utilizzare gli acidi grassi per produrre energia piuttosto del glicogeno. Frequenza di fondo veloce ( M40 ) = 180 – 27 = 153.
FREQUENZA DI FONDO MEDIO O CARDIOVASCOLARE
FC max – (15/20%) mantenuta a lungo per la capacità che ha l’organismo di smaltire le modeste quantità di acido lattico prodotte. Frequenza di fondo medio o cardiovascolare ( M40 ) = 180 – 36 = 144.
FREQUENZA DI FONDO LENTO O LIPOLITICA
FC max – (25/30%) rappresenta una base su cui partire per impostare un protocollo di allenamento per migliorare la base aerobica. Frequenza di fondo lento o lipolitica ( M40 ) = 180 – 54 = 126.
FREQUENZA MINIMA ALLENANTE
FC max – (35/40%)= 130/120 battiti al minuto è talmente bassa che non produce nessun effetto sull’allenamento. Frequenza minima allenante ( M40 ) = 180 – 72 = 108 Tutte queste formule sono soggette ad errori dovuti alla possibilità che già la frequenza cardiaca massima,come è già stato detto,può essere errata e quindi falsare tutti gli altri risultati.
Tra tutte le variabile sopra esaminate,quella base per impostare il cardifrequenzimetro è la frequenza massima di soglia anaerobica. Lo sforzo prodotto durante l’attività fisica aumentano il consumo di ossigeno e di energia del nostro organismo, che per essere capace di soddisfare questo aumentato fabbisogno produce e demolisce acido lattico. Succede però,che questa sostanza ,nel momento in cui la sua produzione supera la sua demolizione,si accumula nel sangue e provoca dolori muscolari che diminuiscono l’efficienza atletica.
Impostando il cardiofrequenzimetro entro determinati limiti soglia, target zone, si evita di diminunire l’efficienza atletica perché si mira a migliorare la performance atletica. Calcolata la frequenza di soglia aerobica quindi, si digita sul display ricevitore con 4-5 battiti in più come limite massimo;al posto del limite minino si digita il valore delle frequenza allenanti che corrisponde al 70-75% della soglia stessa. Fatto ciò, il cardiofrequenzimetro ci segnalerà attraverso segnali acustici se scendiamo o superiamo questi valori soglia, in modo tale da segnalarci se ci alleniamo in maniera soddisfacente o meno ed in modo corretto.
Per l’acquisto è innanzitutto necessario scegliere il cardiofrequenzimetro più idoneo alla vostra attività, dai modelli base a quelli più sofisticati e specifici, come i cardiofrequenzimetri per nuoto. Il prezzo varierà in base alle funzioni che il dispositivo dispone. Lo si può acquistare direttamente da internet, da numerosi siti a disposizione che provvederanno dopo il pagamento a spedirlo direttamente all’indirizzo da voi indicato, o in negozi specializzati nella vendita di attrezzature sportive o anche nei grandi centri commerciali nei reparti dedicati al fitness. Spero che questa guida sia chiara e vi sia utile nell’acquisto del vostro cardiofrequenzimetro.
Cardiofrequenzimetri Professionali più Venduti Online
Per concludere proponiamo un elenco dei cardiofrequenzimetri professionali più venduti in rete con i relativi prezzi. Cliccando sul prodotti è possibile visualizzare un pagina in cui si trova una descrizione delle caratteristiche e le opinioni degli acquirenti.