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In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli su come scegliere una pompa idraulica e vediamo quali sono i prezzi dei migliori prodotti sul mercato.
La pompa idraulica è una macchina impiegata per il sollevamento di liquidi o per il loro trasporto nell’interno di una condotta. Le pompe possono servire anche per operare su fluidi gassosi, ma allora vengono dette più propriamente compressori, se funzionano con pressioni elevate, o ventilatori, se operano a pressione non molto discosta da quella atmosferica.
Le pompe idrauliche sono impiegate per sollevare acqua in impianti idraulici, in bonifiche, negli acquedotti, per la distribuzione dell’acqua ai piani alti delle abitazioni; per estrarre liquidi da serbatoi o da locali qualsiasi, per alimentare caldaie e serbatoi, per stabilire una circolazione di liquido refrigerante in taluni motori o apparecchiature; per dare pressione a liquidi, i quali, a loro volta, devono azionare meccanismi o macchinari; per il trasporto di olii minerali lungo gli oleodotti, ecc. Possono essere suddivise in due principali categorie: pompe a stantuffo e pompe rotative. Le prime, dette anche pompe alternative, a loro volta vengono costruite in più tipi; si hanno così pompe portanti, prementi, aspiranti e prementi, a semplice e a doppio effetto. Le pompe rotative si distinguono in centrifughe, e assiali, oltre a vari tipi di pompe speciali a capsulismi, spesso protette da brevetto.
Pompa a stantuffo
Sono dette anche a volume perché presentano una capacità a volume variabile, il quale cresce quando è posto in comunicazione col recipiente dal quale proviene il liquido, mentre diminuisce quando è a contatto col recipiente nel quale il liquido va versato. Le pompe a stantuffo sono storicamente le più antiche; ne trattò Vitruvio e un esemplare fu trovato nelle navi romane di Nemi.
Il tipo più semplice è la pompa aspirante e portante a semplice effetto, spesso azionata a mano per l’aspirazione dell’acqua dai pozzi delle case coloniche, ecc.: è costituita da un cilindro disposto con asse verticale in cui sì fa scorrere uno stantuffo, nel corpo del quale è ricavata una valvola; un’altra valvola è praticata sul fondo del cilindro. Per mezzo di tubazioni la camera inferiore della pompa comunica col liquido che deve essere sollevato e la camera superiore col serbatoio che deve essere riempito. Sollevando lo stantuffo si crea un’aspirazione, per cui il liquido sale nel tubo di adduzione e va a riempire la pompa.
Quando lo stantuffo viene riabbassato la valvola inferiore del cilindro si richiude, mentre si solleva quella ricavata nello stantuffo, per cui l’acqua passa nella camera superiore e sarà sollevata lungo la condotta nella corsa successiva. La pompa aspirante e premente a semplice effetto è costituita da un cilindro a un’estremità del quale sono due valvole per l’ingresso e per l’uscita del liquido; in questo caso la corsa di andata è di aspirazione, la corsa di ritorno è di espulsione del liquido e, poiché l’altezza di aspirazione è generalmente diversa dalla pressione di mandata, il lavoro sarà piuttosto irregolare. Per avere una maggiore regolarità si può usare il tipo a doppio effetto, facendo lavorare ambedue le camere del cilindro, in modo che quando nella prima camera avviene l’aspirazione, nella seconda avviene l’espulsione del liquido, e viceversa.
Le pompe a stantuffo tuffante hanno questo organo a forma di lungo cilindro che passa attraverso il fondo della pompa; esso, quindi, quando penetra nella pompa, risulta circondato davanti e sui fianchi dal liquido in seno al quale si tuffa. Le fughe di liquido dal fondo sono evitate con una scatola di tenuta, provvista di guarnizione e a stringimento regolabile. Esistono, infine, le pompe a stantuffo tuffante del tipo a due diametri, o differenziale, mediante le quali il liquido è emesso in ambedue le corse, per cui la pompa è a doppio effetto. Nelle pompe a stantuffo si chiama altezza di aspirazione il dislivello tra la superficie del liquido da sollevare e la valvola di mandata; essa dipende dalla pressione atmosferica, dalla quantità di gas disciolti nel liquido, dalla resistenza opposta dalla condotta per cambiamento di sezione, gomiti, ecc., dalla prontezza della valvola di entrata a sollevarsi. Si chiama prevalenza il dislivello tra la valvola di mandata e il livello al quale il liquido deve essere sollevato.
Le pompe idrauliche vengono azionate da motori elettrici, o a vapore, o endotermici, o talvolta da turbine idrauliche. L’adescamento per piccole altezze di aspirazione avviene spontaneamente quando la pompa è messa in moto. Per aspirazioni di maggiore entità si può munire l’entrata del tubo di aspirazione di apposita valvola di ritenuta che impedisce la uscita del liquido a pompa ferma, oppure si riempie il tubo di aspirazione di liquido al momento della messa in funzione della macchina.
Di grande importanza per il buon funzionamento delle pompe sono le valvole per l’apertura e la chiusura delle luci di passaggio del liquido. Nel funzionamento della pompa avvengono inevitabilmente delle perdite; infatti, nella corsa di aspirazione la depressione deve essere maggiore di quella corrispondente al dislivello liquido a causa dell’inerzia delle valvole; per la stessa ragione nella corsa di ritorno la pressione di mandata è maggiore della prevalenza; si hanno altre perdite per attrito del liquido lungo le condotte, per cambiamenti di sezione, per fughe di liquido, per attrito delle guarnizioni, dei cuscinetti, ecc.
Pompa rotativa
Sono di due tipi fondamentali: centrifughe, oppure assiali (o elicoidali). Una pompa centrifuga è costituita da una girante, o ruota, che si riduce a un mozzo al quale è fissato, o ricavato direttamente per fusione, un certo numero di pale. La girante è collocata nell’interno di una carcassa di metallo fuso foggiata in modo che il liquido entri lungo l’asse della ruota e venga lanciato alla periferia. Della carcassa fa parte il distributore, avente l’ufficio di avviare il liquido alla ruota in direzione prestabilita e il diffusore, palettate o no, posto dopo la ruota. Le pale della ruota hanno sempre il profilo convesso e sono tracciate il più delle volte con un semplice arco di cerchio (profilo Morin), oppure con due archi di cerchio raccordati, o ad evolvente, o a spirale di Archimede, o con curvatura logaritmica. II liquido, uscito dalla ruota, penetra nel diffusore, il quale ha la funzione di trasformare l’energia cinetica del liquido in energìa di pressione.
Pompa a elica
Sono costituite da un mozzo di forma idrodinamica, al quale sono collegate alcune pale, in numero da due a sei, simili alle eliche navali. Tale girante è contenuta in un condotto con asse verticale, oppure orizzontale. L’acqua arriva alla ruota e si scarica in direzione assiale senza deviazione; sono adatte per basse prevalenze ed elevato numero di giri. Le pale dell’elica possono essere mobili, come per le turbine Kaplan, in modo da ottenere una macchina capace di un’ampia regolabilità della portata. Le pompe in pratica vengono provate in laboratorio e se ne determinano la prevalenza, la potenza assorbita e il rendimento in funzione della portata.
Pompe Idrauliche più Vendute Online
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